Io passai una notte nel deserto che era fine Marzo. Un freddo tagliente e un cielo straordinario colmo di stelle mi colsero totalmente impreparata.
È il 3 Gennaio e se dovessi pensare a dove vorrei essere adesso è esattamente lì nel deserto.
Perché vedete lì le cose si vestono di significati diversi, speciali, che permettono poi di mostrarle sotto luci e sensazioni differenti.
È che la notte arriva, nel deserto, tutta in una volta, come se qualcuno avesse spento la luce.
Nel deserto le parole non hanno peso, solo i pensieri che evoca ci arricchiscono, trasmettendoci verità che aiutano a percorrere meglio il cammino della nostra esistenza. Accade come nella vita quando parliamo troppo e a sproposito, dimenticando di dare importanza a quel richiamo impercettibile del silenzio che ci permette di ascoltare le voci dell’ignoto e ci invita a ritrovare una dimensione più umana. Quante volte lo abbiamo fatto nella vita? Soprattutto in quel 2020 che vogliamo vedere tutti già così lontano, eppure era qui tre giorni fa… Molti religiosi di tutte le epoche sono andati nel deserto a cercare nella solitudine una verità che non avevano trovato altrove.
Io sono andata, in realta’, per ascoltare il buio e le stelle e per percepire I granelli di sabbia graffiarmi la pelle, per mezzo del vento.
Adesso però ci tornerei per cercare anche io la mia verità, li sotto le stelle che si muovono.
Ti siedi su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio.
La cometa sa dove illuminare. I re magi lo sanno. È arrivato un anno nuovo ma loro tre devono ancora sopraggiungere e c’è ancora un po’ di margine di tempo per esprimere i desideri dei nuovi inizi.
Sapete no che nei primi giorni dell’anno, proprio prima dell’Epifania, “un desiderio espresso in armonia diventa sinfonia e si realizza una magia”?
“Segui la cometa e troverai la tua meta.”
Quante volte mia madre mi ha recitato questa rima da piccola!
Nei miei desideri c’è solo una cosa adesso. Ritrovare la mia verità. Quella che mi permette di concedere la giusta collocazione alle cose e ai loro significati.
L’ho persa sapete? É rimasta nel 2020, lì tra le paure più grandi di me, tra le nebbie dei risvegli dopo gli incubi, tra i dubbi sulle strade da intraprendere, le perdite subite e tutte quelle maledette mancanze, come i contatti, gli abbracci.
Non voglio tornare indietro a cercarla. Sembra troppo pericoloso. Sono disposta a cercarne una nuova se non la ritrovo qui, in questi nuovi giorni. Sì se l’Epifania non me la riporta prima di smarrire via tutta la magia delle feste, io troverò un’altra verità.
C’è una cometa anche per me, lassù. Piccola magari, ma tra i meandri dell’universo é lì che perde i suoi pezzettini luminosi esattamente come io ho persi i miei nel 2020.
Ci rincontreremo io e lei, lo so, e tornerò a credere.
Ci sono giorni in cui il mondo mente e giorni in cui dice il vero anche se con una schiettezza che a volte, fa male.
Tutti torneremo a credere perché oggigiorno la verità viene da così lontano che per farsi riconoscere, quando arriva vicino a noi, brilla di una luce potentissima.
Io sono pronta a farmi accecare e voi?
Gli occhi teneteli alti, sempre verso il cielo.
Ciao Elisa, mi piace il tuo modo di scrivere genuino e diretto, io la mia cometa ho visto in che direzione andava e la seguirò, bella la suggestione.
Giovanna Grazie di cuore per le tue parole, seguila sempre la tua cometa, ti porterà lontano ❤️ Le cose belle arrivano. Sempre.