Se non altro, in tempi di pandemia mondiale, domande come “che farai domani, quando sarà tutto finito?” tornano non solo pertinenti, ma presuppongono certamente una reale risposta pensata e non di circostanza.
Mai come adesso alle persone interessa il futuro, perché è lì che passeranno il resto della loro vita, da liberi, al di fuori della quarantena da coronavirus.
L’avvenire è quasi sempre il perdere ciò che possediamo nel presente, per questo, forse davvero per la prima volta, quasi tutto il mondo intero sarà felice di averlo qui molto presto, il futuro, intendo.
E così rispondendo a quella domanda del cosa faremo domani quando tutto questo sarà finito, siamo costretti a guardare al dopo e a pretendere di vederlo per prepararci al meglio.
Lo trovo così assurdo. Voglio dire, il futuro neanche ci vede, a noi persone del presente e passato. Sì, lui non sa neppure che esistiamo.
E poi questo “dopo pandemia”, non sarà più il tempo di una volta.
È un domani che ci indebiterà con un ieri in cui abbiamo osato tutto e troppo.
Per questo a quella domanda dobbiamo pensare tanto prima di dare una risposta che davvero abbia un senso.
Quando finisce tutto, organizzerò ancora per noi 4 un dopo cena a base di tisane zenzero e limone, biscotti, libri, cucchiaini di miele incollati al palato, giochi, con la musica 432hert in sottofondo, chiacchierando nella nostra casa ritrovata a misura perfetta di noi, senza le mancanze che sentivo nella mia vita, prima di tutto questo.
La mancanza dell’ascolto del mio corpo e della mia mente, quando mi intimavano a percepire realmente i miei bisogni, in tempi più onesti, rallentati e delicati.
La mancanza della forza di ascoltare e conoscere le mie paure per affrontarle e superarle davvero.
La mancanza del coraggio di restare ferma e arrestare le mie fughe senza significati e ragioni.
Che se ti senti sempre in fuga è perché non ti senti abbastanza libera e io probabilmente ho percepito di esserlo, davvero libera, solo quando le vie di fuga non le vedevo più chiare e nitide davanti a me.
Quando finisce tutto, o forse è meglio dire quando finirà e mi troverò proprio sul corridoio giusto per la fuga, avrò già adocchiato la finestra dalla quale rientrare a casa… perché quando finisce tutto io voglio restare qui, esattamente dove sono, con chi vivo ora, in questi tempi e suoni dolci, ancora per un po’.